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Cinque modelli tra “Smart Working” e “Full Remote”

Nell’era dello Smart Working non esiste un modello di organizzazione univoco. È sempre più importante che le organizzazioni si pongano obiettivi chiari e condivisi con il Management e siano consapevoli dei principali punti di forza o di attenzione dei molteplici modelli esistenti.

Un nuovo modo di lavorare

Grazie al lavoro da remoto persone e organizzazioni hanno potuto sperimentare un nuovo modo di lavorare in generale molto apprezzato. I dati delle indagini svolte nel corso degli ultimi tre anni altro non fanno che confermare le preferenze dei lavoratori in questa direzione e nei prossimi anni si assisterà a numerosi ulteriori cambiamenti, che metteranno in discussione il lavoro nella sua stessa natura e porteranno innovazione in ogni suo aspetto: dai processi al network, dagli spazi alle tecnologie, dalle policy alle pratiche, dai comportamenti alle dinamiche di socializzazione dai modelli di leadership alla cultura aziendale. In un contesto così complesso e diversificato ogni organizzazione sta sperimentando e sviluppando una propria e personale nuova modalità di lavoro, manifestazione coerente della vision, dell’identità del brand e dei valori a cui l’azienda aspira.


Il nuovo lavoro? Tra presenza e full remote

In questo grande processo di cambiamento dei modelli di organizzazione del lavoro, degli spazi e delle tecnologie, oggi è possibile identificare cinque punti di equilibrio. Cinque configurazioni del modello di workplace che ci permettono di comprendere gli step intermedi tra un lavoro svolto al 100% in presenza e uno al 100% da remoto. Vediamole insieme.

Mainly Phisical in sede - Questo primo modello riflette il lavoro così come eravamo abituati a conoscerlo fino a qualche anno fa: le persone lavorano prevalentemente in sede, il lavoro da remoto è utilizzato con bassissima frequenza e esclusivamente come strumento di conciliazione e work-life balance. La sede di lavoro prevede spazi adeguatamente ampi per accogliere la maggioranza della popolazione organizzativa, con molte postazioni individuali e spazi che rispondono a diverse esigenze lavorative.

Activity Based in parte in sede e in parte da remoto - Questo modello punta all’implementazione dei principi di base dello Smart Working: le persone lavorano in parte in sede e in parte da remoto in funzione al tipo di attività che devono svolgere. La sede acquista un ruolo sociale e di collaborazione per favorire gli scambi tra colleghi. Rispetto al modello precedente, sono meno numerosi gli spazi per il lavoro individuale in rapporto agli spazi per lavorare in team e per favorire la socializzazione. Gli aspetti positivi sono l’ottimizzazione degli spazi, lo stimolo della collaborazione e il mantenimento dell’ufficio come centro di innovazione e interazione creativa.

Club House prevalentemente da remoto - Nasce dall’idea della sede aziendale come “luogo identitario” che comunica mission e valori aziendali. Negli uffici si riducono gli spazi per il lavoro individuale, svolto prevalentemente da remoto, in favore di sale per incontri con esterni, per favorire le attività di formazione e on-boarding dei nuovi arrivati e per tenere conferenze e convention.

Hub & Spoke e la dislocazione del lavoro tra sedi e casa - Il lavoro svolto al di fuori della sede aziendale acquisisce un peso preponderante: le persone possono lavorare anche da uffici satellite o spazi di coworking dislocati sul territorio. Alla sede centrale, denominata “Hub”, rimane il ruolo identitario e di socializzazione per i team, mentre nelle sedi dislocate - “Spokes” - i collaboratori hanno la possibilità di lavorare in prossimità della propria abitazione, con l’opportunità di aprire il proprio network a persone esterne al team di lavoro.

Fully Virtual completamente da remoto - Le persone lavorano in larghissima prevalenza da remoto. L’ufficio rimane come luogo di rappresentanza e risponde all’esigenza di avere uno spazio per incontri fisici per colleghi e clienti, ma i momenti di aggregazione sociale possono prevedere anche esperienze in sedi outdoor esterne alla sede principale.

 

Non esiste un modello di organizzazione giusto o sbagliato, né tantomeno univoco. È fondamentale che le organizzazioni si pongano obiettivi chiari e, soprattutto, condivisi. Prioritaria è la personalizzazione rispetto a caratteristiche e peculiarità della propria realtà e dei propri collaboratori.

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