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Tecnologia, Cybersecurity, Benessere: la trasformazione del lavoro in Italia

Il modello di lavoro “smart” o “ibrido” rappresenta un vero e proprio modello di conquista e una sfida per le organizzazioni italiane. La transizione è in corso e le organizzazioni ne sono consapevoli. Numerose ricerche dimostrano infatti che la maggior parte dei lavoratori prevede di doversi alternare di più tra casa e ufficio. Per questo motivo si aprono nuove sfide per le organizzazioni, tra cui la necessità di un adeguamento tecnologico e organizzativo che possa agevolare la collaborazione e il benessere dei lavoratori.

Un ecosistema in evoluzione

Inizia a delinearsi un vero e proprio ecosistema in evoluzione, composto da organizzazioni iperconnesse con una cultura lavorativa totalmente nuova, spazi nuovi e virtuali e ambienti popolati da persone in “movimento”.

Viviamo in uno scenario nuovo di trasformazione digitale, in cui è determinante che l’innovazione sia sempre più orientata verso una dimensione “umana” fatta di comunicazione, collaborazione e ottimizzazione dei processi, supportata da tecnologie emergenti.

Per prendere forma la trasformazione digitale deve prevedere il coinvolgimento di più linee, prospettive e approcci diversi. È sempre più importante implementare piattaforme di collaborazione che rispecchino i nuovi trend comunicativi e consentano di gestire al meglio i processi per creare una conoscenza aziendale sempre più condivisa e per favorire l’impegno individuale di tutte le persone.

Tutto questo però, va fatto in totale sicurezza.

 

C” di Collaborazione e di Cybersecurity

La “rincorsa dal digitale” avvenuta in maniera massiva nei primi anni di pandemia, ha portato le aziende a implementare nuove tecnologie sottovalutando gli aspetti di Cybersecurity.

Sono poche le organizzazioni che si sono preoccupate di predisporre ambienti sicuri e che, in questo modo, hanno esposto il proprio patrimonio di dati alle più svariate minacce.

Secondo alcuni dati contenuti nel dossier annuale del Viminale, presentato al Comitato per l’ordine e la sicurezza, nel periodo che va dal 1° agosto 2021 al 31 luglio 2022 gli attacchi informatici sono passati dai 4900 dei 12 mesi precedenti a quasi 9000, con un incremento di circa l’80%.

Oggi le organizzazioni sono più consapevoli e cominciano a avviare percorsi strutturati verso l’implementazione di strategie di lungo periodo orientate a efficienza e sicurezza.

La prossima sfida?

Sarà quella di garantire l’accesso e la produttività dei lavoratori al di fuori degli spazi fisici aziendali, innalzando la capacità di controllo sulle risorse e di monitoraggio sul comportamento degli utenti. È sempre più necessario un cambio di paradigma che passi attraverso la capacità di progettare modelli di governance integrati ed efficienti, frutto di una pianificazione precisa e accurata.

I dati IDC (International Data Corporation) confermano che la spesa delle aziende italiane ed europee per soluzioni di Zero Trust Network Access cresceranno con un incremento medio annuo superiore al 28%, sfiorando i 340 milioni di euro entro il 2026.

Si apre la strada verso un mondo sempre più guidato dal cloud e dal lavoro da remoto, in cui la sicurezza sarà finalmente integrata e non più una componente aggiuntiva.

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