Smart Working e Risparmio Energetico: l’importanza del fattore umano per agire sul consumo di energia
L’incontro è stato coordinato da due esperti sul tema: Alberto Boriani, Amministratore Unico di Isnova – Istituto per la promozione dell’innovazione tecnologica – e Antonio Disi, Behavioural Architect di ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. I due esperti hanno immediatamente evidenziato l’importanza del fattore umano per poter agire in maniera diretta sul consumo di energia dando vita a un interessante dibattito sul tema.
Smart Working: da esigenza a necessità
L’incontro ha visto la partecipazione di trenta referenti degli Enti coinvolti nel progetto Emilia-Romagna Smart Working, stimolando un’importante riflessione a partire dalle sfide affrontate dalle organizzazioni pubbliche e private durante la pandemia.
Lo Smart Working si è diffuso ampiamente in un periodo emergenziale, in cui il lavoro doveva necessariamente andare avanti e per farlo, c’era l’esigenza di introdurre modalità nuove e funzionali. Da esigenza il lavoro agile è diventato necessità, necessità di ripensare e riprogettare le pratiche lavorative considerando anche le numerose opportunità, come quelle di risparmio energetico.
Queste stimolanti riflessioni hanno portato gli esperti a proporre consigli pratici, esempi e buone pratiche per perseguire in modo coerente e funzionale il risparmio energetico all’interno degli Enti, sottolineandone i vantaggi in particolare associati all’implementazione dello Smart Working con importanti dati a supporto.
Buone pratiche e riprogettazione
Quattro i principali temi sui quali si è orientato il workshop, tutti legati a Smart Working e risparmio energetico:
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Buone pratiche per smart worker ed enti: quali l’utilizzo responsabile della climatizzazione degli ambienti di lavoro e delle abitazioni, con la possibilità, grazie alle nuove tecnologie emergenti, di installare sistemi di controllo intelligenti.
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Riprogettazione delle attività: pensare attività funzionali per il lavoro agile e per la vita extra lavorativa.
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Riprogettazione degli spazi: pensare alle attività in ufficio orientate alla collaborazione e all’interazione e prevedere una maggiore diversità delle aree di lavoro.
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Modello Activity Based Working: che propone le attività da svolgere più adeguate al nuovo modo di lavorare.
Il tema attuale sarà trattato anche durante il prossimo Digital Cafè della Community di Emilia-Romagna Smart Working che si terrà il prossimo giovedì 6 aprile.