Lo smart working sta trasformando gli uffici in Italia e in Europa
Dopo la pandemia e con l’aumento dei lavoratori da remoto, anche gli spazi degli uffici sono stati ridefiniti.
La possibilità dello Smart Working è diventata parte integrante delle strategie delle aziende e le nuove esigenze dei lavoratori hanno letteralmente trasformato gli ambienti lavorativi, portando ad una vera e propria riprogettazione degli stessi.
Gli spazi individuali sono andati via via diminuendo, mentre parallelamente sono aumentate le aree condivise dove poter lavorare e socializzare.
In Italia, specialmente nei grandi centri urbani, molte aziende hanno trasformato i ‘vecchi’ uffici in spazi comuni di collaborazione, finalizzati a conciliare efficienza, flessibilità e benessere.
Si tratta di non solo di uffici, ma anche di sale riunioni dinamiche, aree comuni e spazi multifunzionali.
Ai lavoratori si cerca di garantire un ambiente luminoso, ben areato, con zone relax e – ove possibile – con spazi verdi.
Le grandi società di servizi hanno addirittura previsto per i numerosi dipendenti stanze per la meditazione o temperatura e illuminazione personalizzabili, mentre le piccole e medie imprese, soprattutto nei settori manifatturieri o industriali, sono più lente ad effettuare determinati cambiamenti.
In Europa questa trasformazione è stata ancora più rapida. In Francia, Spagna e Paesi Bassi il lavoro ibrido è ormai diventato uno standard: la flessibilità offerta dal lavoro da remoto ha reso il lavoro più sostenibile, determinando così una riduzione dello stress legato ai trasporti e permettendo una migliore gestione del tempo.
La sfida per le imprese europee diventa dunque quella di bilanciare la necessità di ridurre i costi fissi legati agli spazi fisici con l’esigenza di mantenere un senso di comunità e appartenenza tra i dipendenti: riusciranno a trarre il massimo vantaggio da questo nuovo assetto le imprese che sapranno adattarsi più rapidamente.
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