Il futuro dello Smart Working? E’ ibrido.
In occasione della Giornata nazionale dello Smart Working (25 giugno), l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha presentato i risultati della ricerca “Smart Working: la sfida del digitale”. Raccogliendo ben 4000 interviste su un campione rappresentativo di cittadini italiani residenti nelle città più grandi di ogni regione e nei comuni più piccoli, ha rilevato come e quanto lo Smart Working riesca ad impattare su società, ambiente e persone.
Dalla ricerca è emerso che per gli italiani il lavoro del futuro dovrà essere ibrido, un mix tra lavoro a distanza e lavoro in presenza. Lo dichiara il 79% degli abitanti residenti nelle grandi città e il 70% di quelli residenti nei piccoli centri sotto i 3000 abitanti.
La ricerca ha evidenziato un gap tecnologico: lo smart working richiede la conoscenza e lo sviluppo di nuove competenze digitali, maggiormente diffuse nelle città, meno nei piccoli centri. L’uso degli strumenti digitali, come app per effettuare videoconferenze, strumenti di collaborazione, siti/app per l’organizzazione dell’accesso in ufficio rappresentano un mondo ancora sconosciuto per la maggior parte della popolazione, ma nonostante questo la maggior parte pensa che il lavoro del futuro sarà proprio un mix tra lavoro in presenza e distanza.
I cittadini dei grandi centri sono più convinti dei benefici dello Smart Working poiché fanno maggior uso di servizi digitali e mostrano una maggior attenzione alla sostenibilità, individuando i benefici nell'utilizzo dello Smart Working, come ad esempio la ricaduta positiva sull'ambiente.
Altro vantaggio dello Smart Working, è il miglioramento del worklife balance: il lavoro a distanza per molti può contribuire a favorire la parità di genere.
Ma implementare pratiche di Smart Working per le aziende è vantaggioso in termini di produttività?
La ricerca ha evidenziato che in larga misura gli italiani pensano che lo Smart Working faccia bene alla produttività: il lavoro a distanza è ampiamente accettato sia nei piccoli (75%) che nei grandi centri (74%) come strumento produttivo, soprattutto tra i più digitalizzati, suggerendo una maggiore accettazione da parte di coloro che hanno consapevolezza digitale.
Nonostante i vantaggi riconosciuti, lo Smart Working presenta però anche di punti deboli: uno di questi è l'isolamento sociale, a seguito di una minore possibilità di interazione con i colleghi. Idea maggiormente diffusa nei piccoli centri (55%), probabilmente a causa di una minore disponibilità di alternative ed opportunità sociali offerte dal contesto locale.