Il Manager come mediatore
Volatilità, incertezza, complessità e ambiguità: queste le parole che descrivono il mondo contemporaneo secondo Fabrizio Poletti, giornalista con executive MBA, che ha coniato l’acronimo VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity and Ambiguity).
La globalizzazione, la crisi economica, l’emergenza climatica, la digitalizzazione sono solo alcuni dei fenomeni che stanno rendendo il mondo odierno sempre più complesso.
In questo tessuto sempre più intricato, l’organizzazione svolge un ruolo cruciale non solo nell'economia, ma anche nella costruzione e nella promozione dei valori fondanti della società. Essa è chiamata a rispondere a sfide sociali, ambientali ed etiche, riconoscendo le proprie responsabilità nei confronti degli stakeholder. Tra questi i primi a cui l’azienda deve rendere conto necessariamente i propri dipendenti e collaboratori.
L’individuo al centro del processo di cambiamento
Il cambiamento richiesto è innanzitutto di mindset: se prima il mercato del lavoro metteva al centro dei processi il lavoratore, oggi è la singola persona, in quanto tale, che dev’essere presa in carico e valorizzata.
Il profitto, che rimane comunque l’obiettivo principale per le imprese contemporanee, deve poter essere declinato in forme rispettose delle aspirazioni e sensibilità dei lavoratori.
Motivazione e crescita professionale diventano le leve principali del cambiamento, la linfa vitale che alimenta il successo a lungo termine di un’azienda. Quando i lavoratori sono motivati, non solo eseguono i loro compiti in maniera efficace, ma contribuiscono regolarmente con impegno e idee innovative. Tuttavia, la motivazione non è un concetto monolitico: varia da individuo a individuo e può essere influenzata da una moltitudine di fattori, tra cui il riconoscimento, l'autonomia, lo sviluppo professionale e la cultura aziendale.
A questo proposito, la crescita professionale gioca un ruolo cruciale.
Gli individui sono naturalmente inclini a cercare opportunità di sviluppo e progresso nella propria carriera. Un'impresa che investe nella crescita professionale dei suoi lavoratori non solo li motiva, ma crea anche un ambiente in cui possano fiorire e raggiungere il loro pieno potenziale. Ciò può avvenire attraverso programmi di formazione e sviluppo, mentorship, rotazione dei compiti e la promozione interna.
Una cultura manageriale articolata
In questo contesto, il manager diventa una figura capace di coniugare una pluralità di saperi: la nuova cultura manageriale richiesta prevede empatia, ascolto, ma anche capacità di progettazione strategica.
Il manager contemporaneo è una figura in formazione continua, che possiede competenze di Change Management e sa governare processi complessi, cogliendo le opportunità offerte dallo Smart Working e dall’innovazione digitale.
In un mondo in cui l’individuo è al centro dei processi, il manager si deve fare mediatore delle esigenze di tutti, coniugando competenze e richieste, adottando uno stile gestionale innovativo e in continua evoluzione.