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Lo Smart Working piace agli italiani?

Ecco quanto emerge da una ricerca della Fondazione per la Sostenibilità Digitale

Secondo i dati che emergono dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale che ha recentemente presentato i risultati della ricerca “Smart Working: la sfida del digitale”, condotta dall’Istituto Piepoli su un campione rappresentativo di cittadini italiani residenti nelle città più grandi di ogni Regione e nei comuni sotto i 3mila abitanti, lo Smart Working:

  • Favorisce un migliore equilibro tra lavoro e vita privata. Ne è convinto il 74% degli intervistati nei piccoli centri, mentre nelle grandi città la percentuale sale al 79%.
  • Incentiva la parità di genere secondo il 21% nelle grandi città, anche se il dato scende al 13% nei i piccoli centri.
  • Incrementa la produttività quando non si deve per forza andare in ufficio. Sia nei piccoli (75%) sia nei grandi centri (74%) le persone sono convinte che sia una modalità da incentivare nell’interesse stesso delle imprese.


L’unica divergenza registrata dalla ricerca riguarda il punto di vista di lavoratori e imprese:
mentre i primi apprezzano flessibilità nel lavoro e autonomia nella scelta degli spazi, le seconde temono porti una riduzione di produttività: secondo i dati del 2023 In Italia lo Smart Working è fermo al 14,9% degli occupati.

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