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Distribuzione e benefici del Lavoro Smart in Italia

Nonostante la “fine” dell’emergenza sanitaria, il trend è quello di mantenere un modello di lavoro ibrido, smart e flessibile. Modello che sta cambiando l’assetto del mondo del lavoro e il modo di misurare la produttività, con impatti positivi sul benessere e sulla salute ambientale.

Negli ultimi due anni sono state avviate numerose indagini legate all’evoluzione dello Smart Working nel panorama nazionale. Quella dell’Osservatorio Smart Working, avviata nel 2020, ha rilevato che se nella fase iniziale della pandemia il lavoro agile ha coinvolto il 94% dei lavoratori della Pubblica Amministrazione oggi la percentuale è del 62%, un dato che conferma l’interesse nei confronti di questo modello.

Il lavoro agile, per poter durare nel corso degli anni, dovrà essere in grado di mutare e trasformarsi, di adeguarsi sempre di più alle nuove tecnologie digitali e ai bisogni dei lavoratori.

Non dimentichiamo le persone!

Cosa ne pensano i lavoratori? Uno degli Obiettivi dell’Agenda 2030 è proprio quello di garantire una vita sana e promuovere il benessere a qualsiasi età. Il lavoro occupa una quantità di tempo estremamente rilevante per ognuno di noi e la maggioranza di chi ha lavorato da casa durante la pandemia ha constatato un’importante riduzione di stress e malessere. Fare marcia indietro sembra quindi impossibile. Le persone evitano stress e perdite di tempo per raggiungere il luogo di lavoro, sono autonome nella gestione delle attività e acquisiscono giorno dopo giorno nuove conoscenze e competenze di tipo tecnico-digitale.

Tutto questo riduce le tensioni e accresce l’autostima e la responsabilizzazione dei lavoratori. Si tratta di vero e proprio “people empowerment” in cui la flessibilità è sinonimo di produttività e di conseguenza di una reale soddisfazione delle persone.

E non trascuriamo l’ambiente!

Persone meno stressate e più produttive e aria più pulita. L’Università Autonoma di Barcellona ha svolto un’indagine statistica negli ultimi due anni. Da questo studio è emerso che se venisse effettivamente introdotto stabilmente lo Smart Working per tre giorni alla settimana, si otterrebbe una riduzione del traffico veicolare del 25% con riduzione del biossido di azoto liberato nell’aria pari all’8%.

Il trend è in crescita, ma dove?

Secondo INAPP su tutto il territorio nazionale. Il lavoro agile viene implementato principalmente nel Nord-Est, ma anche il Nord-Ovest e il Centro registrano delle percentuali significative. Al Sud invece la situazione appare al momento sotto la media nazionale.

I dati dello studio, che conta oltre 15 mila intervistati, evidenziano la volontà dei lavoratori di far crescere il sistema smart su tutto il territorio.

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