L’atteggiamento verso il lavoro agile si evolve nel tempo e i benefici si apprezzano sul medio periodo. Lo conferma l’indagine di Kaspersky, realizzata tra maggio e giugno del 2021, che fa emergere tre punti di attenzione riscontrati a livello globale dai lavoratori:
1. il 67% dei lavoratori si sente a proprio agio a lavorare da remoto
2. il 61% dei lavoratori si sente più connesso con la propria squadra
3. l’80% delle aziende ha adottato misure per gestire efficacemente il burnout dei lavoratori
Le evidenze sono confermate anche a livello nazionale. Oggi i lavoratori italiani apprezzano la digitalizzazione delle interazioni, uno dei cambiamenti più significativi avvenuti nel 2020, anche se in un primo momento il 69% riteneva che il lavoro agile avesse un’influenza negativa sul proprio benessere.
Come è cambiata la situazione nel 2021?
L’obiettivo di Kaspersky è quello di monitorare e valutare le implicazioni e i cambiamenti che il lavoro agile ha avuto nel corso del tempo, in particolare nell’ambito del settore IT. Nel 2021 il 66% degli italiani ha dichiarato che quando lavora da casa si sente meno stanco a fine giornata e il 31% ha riferito di avere addirittura più energia.
Il lavoro agile “fa bene”
L’indagine si concentra anche sugli aspetti legati al benessere e alla vita quotidiana dei lavoratori. Il 61% dei lavoratori italiani ritiene di non aver notato alcun aumento dell’ansia e il 32% si sente perfettamente a suo agio a lavorare da casa. Secondo gli esperti di Kaspersky, lavorare da casa consente di mantenere uno stile di vita più equilibrato, perché si evitano lunghi spostamenti, è più semplice portare avanti hobby personali e trascorrere del tempo con i propri cari.
Aumenta la “popolarità” del lavoro ibrido
In Italia il lavoro ibrido vede crescere rapidamente la propria popolarità. Nella prima parte del 2021 quasi la metà dei lavoratori italiani (il 47%) è passata al lavoro in modalità mista casa-ufficio. Con il trascorrere del tempo, infatti, il 37% dei lavoratori in modalità Smart Working full-time afferma di sentire l’esigenza di mantenere una relazione e comunicazione dal vivo con i propri colleghi.
Per rispondere a questa esigenza e continuare a promuovere modalità di lavoro ibrido le organizzazioni dovrebbero avviare ulteriori azioni legate al benessere per i lavoratori. Questo è l’approccio adottato da molte imprese in Italia: secondo lo studio il 70% delle aziende stanno individuando metodi e strumenti per supportare i lavoratori e aiutarli nella gestione del potenziale burnout (classificato dall’OMS come una forma di stress lavorativo).
La Pubblica Amministrazione si sta strutturando sempre di più, con l’obiettivo di garantire agli smart worker un lavoro agile in ottica di benessere e funzionalità. Alcuni esempi sono l’attenzione alle dotazioni tecnologiche fornite ai lavoratori, alla flessibilità oraria e al diritto alla disconnessione.