Poter scegliere dove lavorare ci rende più felici e produttivi
Il punto di vista dei lavoratori conta!
L’indagine analizza il punto di vista dei lavoratori in quest’era ibrida e flessibile e i primi dati dimostrano che il 63% degli intervistati preferisce il lavoro ibrido ma solo il 45% può effettivamente dividere in modo flessibile il proprio tempo. Questo cosa significa? In generale, i lavoratori riferiscono di essere in grado di scegliere dove e quando lavorare e che ciò ha un impatto positivo sui loro livelli di produttività.
Il lavoro ibrido sta iniziando a guidare i manager nella ricostruzione degli spazi professionali e nella modifica dei modelli di lavoro. Per assicurare una collaborazione efficace e alti livelli di soddisfazione è necessario ascoltare il punto di vista dei lavoratori.
Crescono produttività, autonomia e benessere
Dopo due anni di smart working e hybrid working emergenziale i lavoratori si sono resi conto che la propria produttività continua a raggiungere alti livelli indipendentemente da dove si trovino. Molti sono i professionisti che chiedono alle organizzazioni maggiore autonomia nell’organizzazione del lavoro e nella scelta di un lavoro da remoto, d’ufficio o ibrido. Il 57% dei lavoratori intervistati sono attualmente in modalità ibrida e desidera mantenere questo rapporto con team e organizzazione.
Questi lavoratori dichiarano di avere maggiore autonomia e che questo li porta ad essere più spensierati e felici. L’autonomia è un elemento essenziale per il miglioramento di soddisfazione e impegno nello svolgimento delle attività.
Riprogettare gli uffici
Il principale obiettivo della riprogettazione degli uffici è quello di agevolare la collaborazione tra team, ma il report dimostra che ci sono ulteriori considerazioni da tenere a mente. I lavoratori hanno il forte desiderio di personalizzare uno spazio in ufficio. Ne avevamo parlato nella nostra News dal Mondo “L’ambiente influisce sulle prestazioni lavorative?” e la risposta è sempre sì, dall’indagine di Jabra emerge che la metà degli intervistati rivela che sentirebbe meno la lealtà e l’impegno verso l’organizzazione in cui lavora se non avesse uno spazio di lavoro personale. Sette lavoratori su dieci hanno inoltre dichiarato di essere abitudinari: se non avessero uno spazio regolare in ufficio cercherebbero comunque di lavorare nello stesso posto ogni giorno.
Sempre i dati di Jabra evidenziano che più video-conferenze ci sono in un giorno, più cresce il desiderio di trascorrere quel tempo in uno spazio personale e tranquillo. Tra coloro che trascorrono più del 50% in riunioni, il 75% preferisce il lavoro da casa. I leader dovranno ripensare molto attentamente a come le tecnologie di collaborazione virtuale possono supportare i collaboratori a coltivare un senso di appartenenza sia in ufficio che fuori.
Lo smart working non è lavoro domestico!
La Generazione Z oggi rappresenta i nativi digitali e i nativi ibridi. Molti giovani hanno iniziato la propria carriera lavorativa proprio durante la pandemia, quindi, il lavoro da remoto e ibrido è tutto ciò che conoscono. Il 64% considera il proprio ufficio il portatile, le cuffie e, in generale, qualsiasi contesto in cui sia possibile ottenere una buona connessione a internet, non solo quello domestico o lavorativo. Ciò evidenzia anche la crescente importanza della tecnologia nel definire l’esperienza dei lavoratori. Rispetto alle altre generazioni i nativi ibridi sono anche due volte più propensi a sostenere che il loro ambito di lavoro abituale sia un “terzo spazio”, come un centro di co-working, un caffè o una biblioteca.
Come attrarre oggi i nuovi talenti?
I manager dovrebbero offrire ai nuovi talenti la tecnologia e il supporto adeguati alla nuova organizzazione del lavoro. Solo così sarà possibile mantenere la produttività, il benessere e la reputazione di vera professionalità, a prescindere dall’ambiente di lavoro. La Pubblica Amministrazione può trarre ispirazione da questi dati. Il lavoro agile è il futuro del lavoro, un futuro in cui questo non sarà più strettamente collegato allo spazio d’ufficio ma alle tecnologie, agli obiettivi e alla felicità delle persone.